About me

Nato a Brescia il 28 maggio 1964, dopo la laurea in scienze dell’informazione si dedica con sempre maggiore interesse alla fotografia. Frequenta vari corsi e workshop a Brescia e a Milano (Master Globale presso John Kaverdash School). Dal 2002 al 2014 è fotografo professionista freelance con all’attivo reportage dal Sahara Occidentale, Kosovo, Thailandia, Bielorussia, Romania, UcrainaPakistan, India.  Tra i reportage realizzati in Italia si segnalano: il monastero Soto Zen di Fudenji presso Salsomaggiore Terme, la realizzazione della Metropolitana di Brescia, i terremoti di L’Aquila e dell’Emilia. I reportage sono stati presentati in varie mostre e pubblicazioni a livello nazionale e internazionale. Alcune immagini del reportage dal Pakistan sono state presentate in occasione del lancio dell’iniziativa “Decent work, decent life” presso la sede di Bruxelles del Parlamento Europeo. Nel corso del 2008 è stato pubblicato un volume sugli ambienti di caccia della Provincia di Brescia e un libro che presenta il reportage dal Pakistan realizzato per conto della ONG italiana ISCOS-CISL. Ha inoltre collaborato con le ONG Terre des Hommes Italia (Thailandia) e UN Volunteers (Kosovo). Dal 1995 è il fotografo ufficiale della compagnia di danza contemporanea Compagnia Lyria. Nel 2011 è tra i fondatori, assieme a Giorgio Bianchi, del collettivo Golem Photography che rimane attivo fino al 2016.

Dal 2015 sostituisce la fotografia professionale con la ricerca personale e la produzione artistica Fine Art di cui cura personalmente le fasi di sviluppo e stampa.

Sede operativa: Brescia

email: info@danielegussago.com

Link:

Intervista sul blog di ProntoPro su professione e reportage.

Photographers.it con alcuni progetti

Shutterstock con fotografie stock ed editoriali in vendita

Mostre e manifestazioni:

2019:
Autore selezionato per l’iniziativa editoriale “Back to the past” sulla fotografia analogica con il reportage “Kathmandu
Autore selezionato al concorso URBAN 2019 con i reportage “Kathmandu” e “Pripijat”
Mostra “Visione d’insieme” presso Galleria Gusmeri Fine Art, Brescia.
Mostra “Pripijat” presso ITIS Trieste nell’ambito di URBAN 2019

2016:
“Un Nepal”, Wavegallery, Brescia
“Valle del Khumbu”, Sezione CAI Desenzano del Garda, (BS); Sezione CAI di Brescia.
“Chernobyl”, Chiostro S. Giovanni, Brescia; Biblioteca di Paderno F.C.

2015:
Biennale della Fotografia, Anno 0. Trezzo d’Adda (Milano) con il progetto “Rebus Internazionale”

2014:
Manifestazione arte contemporanea “Artprotagonist 2014”, Casa dei Carraresi, Treviso
Vincitore nella sezione Fotografia con l’opera “Sleeping Dryad” dal progetto Driadi
Manifestazione arte contemporanea “Artistic Confessions”, Elbschloss Residenz, Amburgo con l’opera “Sleeping Dryad”

2013:
“Spazi per la Memoria”, Sala ss. Filippo e Giacomo, Brescia
Manifestazione d’arte contemporanea Art Barcellona, BCM Gallery, Barcellona

2012:
“Chernobyl”, Sala Piamarta, Brescia

2011:
“Chernobyl 1986-2011”, Ramazzini Days, Palazzo dei Pio, Carpi (Modena)
“LandScapes”, Ristorante Arcobaleno, Brescia

2009:
Presentazione del volume “Ambienti di caccia“, Palazzo Broletto, Brescia;

2008:
“Venetian Impressions”, First Flush Gallery, Bonn

2007:
“Mille Miglia”, Luzzago Art Gallery, Brescia
“Decent Work for Decent Life” Parlamento europeo, Bruxelles

2006:
“Kosovo. Oltre la guerra”, Biblioteca di Gardone VT e Galleria AREF, Brescia
“Un solo gesto in ogni gesto”. Zen. Fondazione Umanitaria. Milano
“Dynamis”, Villa Mazzotti, Chiari

2005:
“Danzare”, SpazioLyria. Brescia
“Kosovo”, Galleria Nazionale, Prishtina
Un solo gesto in ogni gesto“. Zen. Terme Berzieri, Salsomaggiore Terme

2004:
“I ragazzi di Bucarest”, Studio architettura Voltolini, Brescia
“TemperaMenti”, Studio Bottega Alta, Rezzato, Brescia

2003:
“Il coraggio del Deserto”, Istituto Gambara, Brescia
“Frammenti d’Architettura”, Libreria Einaudi, Brescia
“Collettiva fotografi Italiani”, Riga (Lettonia)
Manifestazione “GranDesign 2003”, Museo Scienza e Tecnica, Milano
“Dissolvenze”, SpazioLyria, Brescia

2002:
“Seconda Biennale della Fotografia”, Museo Ken Damy. Brescia
“Il coraggio del deserto”, Macerata, Ancona e Senigallia
Manifestazione “GranDesign 2002”, Museo Scienza e Tecnica, Milano

2001:
“Gli Alpini a Brescia, raduno 2000”, immagine del raduno annuale degli alpini, Genova
“Danza”, mostra fotografica nell’ambito dell’Estate Aperta, Lograto, Brescia

 Critiche:
Sleeping Dryad, Progetto Driadi

L’identità fotografica di Gussago si presenta con toni cristallini, ma con un gusto e una poetica che riconduce al panismo dannunziano, dove l’elemento umano confonde la propria identità con quello della Natura. Nell’opera di Gussago il corpo ridiventa feto dentro il ventre di un albero morto e svuotato della propria linfa, così la corteccia diventa coperta o vestito di un corpo nudo. Gli elementi del bosco nel loro ecosistema vengono riproposti sotto nuove spoglie, così da creare l’illusione di confondere il Creatore e il mondo che già da millenni ha meditato.
Sandro Gazzola, critico e storico dell’arte.

Libro “Ambienti di Caccia”

Ho imparato in 35 anni di mestiere di giornalista abituato a consumare più scarpe che penne, a vedere prima di scrivere, a cercar di capire ancor più anche quando credevo di aver capito tutto. … Ecco perché le istantanee di Daniele hanno un significato profondo. Devono essere lette, al di là della barriera dei colori e delle immagini una dopo l’altra, fermandosi su ciascuna proprio come tanti punti di osservazione di quello spicchio di esistenza che rappresenta un impianto di cattura per esser di riferimento a tordi e viscarde, merli o fringuelli …. “Ambienti di caccia” si guarda come un filmato in cui la moviola dei ricordi scivola lenta nei ritmi della pianura con le sue cacce fatte di roccoli ma anche di appostamenti fissi per acquatici. Voltare le pagine è camminare, passo dopo passo lungo il sentiero dei ricordi e della nostalgia, dell’attualità ma anche di un tempo mai perduto perché sempre uguale a se stesso. Non c’è la parola a far da tramite fra immagine ed emozioni. Esiste solo la fotografia che suscita pensieri lontani, curiosità, magari anche un po’ di meraviglia  per un patrimonio che pochi conoscono. Ecco perché ogni fotografia diventa un fiammifero improvvisamente acceso nel buio dell’ignoranza: splende un attimo, si spegne subito perché sta per accendersi un’altra pagina, eppoi un’altra, ed un’altra ancora, di ambiente in ambiente, di casa in casa, di magia in magia, di ricordo in ricordo. Parlandosi per silenzi.
Rodolfo Grassi, giornalista.

Mostra “VISIONE D’INSIEME”

Dalle montagne himalayane alla metropolitana di Brescia attraverso uno stesso sguardo. Daniele Gussago, fotografo e raffinato stampatore argentico, racconta con personale linguaggio ambienti tra loro lontani, creando una visione d’insieme coerente. Le intenzioni dell’autore si esprimono in ogni fase del processo fotografico, dalla scoperta del soggetto, alla ripresa fotografica, alla concretizzazione finale con una stampa ricercata. Nel suo naufragare ogni fotografo lambisce inevitabilmente queste tappe, ma non sempre a tutte sceglie di fare approdo. Con la pazienza di un pellegrino Daniele Gussago visita invece i tre luoghi, soffermandosi con compiacimento, godendosi il percorso. La scoperta del soggetto lo spinge inevitabilmente al viaggio esotico ma lo sprona anche a una ricerca nel quotidiano: una moderna architettura può dialogare con antiche tombe armene, un palo della luce si confronta con la verticalità del Cervino, una stazione metropolitana richiama il buio spirituale di un’antica cripta, il delicato nudo di donna si accosta al gesto di preghiera di un monaco. Ciò che permette questa callida iunctura è una ripresa fotografica guidata da un chiaro e definito vocabolario espressivo: compostezza, equilibrio, armonia, rigore, sono tra le parole più ricorrenti, al contempo medium espressivo e meta stessa della ricerca. Ultima tappa del viaggio resta il momento della stampa, vista non come semplice riproduzione ma come nuova scoperta del soggetto, aggiunta possibilità espressiva. Questa reinterpretazione è possibile grazie alla padronanza del nobile processo della stampa argentica in camera oscura che l’autore ha approfondito negli anni, studiando i grandi maestri della fotografia del ‘900. Il compimento è la mostra qui esposta, il ritorno a casa di un fotografo che non è naufrago ma viaggiatore, guidato da una chiara visione d’insieme.

Michele Gusmeri